Lavoriamo attivamente per creare spazi più sicuri ed accessibili.
Come movimento ci impegniamo a lottare per il diritto alla vita e per la vita futura dei nostri figli e di tutte le creature viventi del pianeta. Riconosciamo che per cambiare il mondo, dobbiamo cambiare il modo in cui pensiamo e creare relazioni con coloro con cui lavoriamo e con cui ci alleiamo. Il mondo è attualmente definito da gerarchie di razza, classe, genere, sessualità, reddito, istruzione, aspetto, stato di immigrazione, età, (dis)abilità, ecc. Per quelli che si trovano sui gradini più bassi di queste gerarchie, gran parte del mondo non è uno “spazio sicuro”. Per creare spazi più sicuri dobbiamo lavorare attivamente alla comprensione del funzionamento di queste gerarchie, per poterle sfidare e costruire una realtà inclusiva, rendendo i nostri spazi più accessibili. Pertanto, affinché il nostro movimento sia sicuro per tutti, deve esserlo innanzitutto per i più emarginati ed oppressi.
Vogliamo creare spazi più sicuri per supportare l’inclusione di tutti. Il nostro obiettivo è che ogni individuo sia accolto indipendentemente dalle caratteristiche specifiche e dalle gerarchie attualmente presenti nella società. Ogni individuo nel movimento è responsabile della creazione e del mantenimento di spazi più sicuri, compassionevoli ed accoglienti. Le nuove persone nel movimento devono essere accolte esplicitamente dagli altri membri: un semplice punto di partenza è l’adesione a questi principi fondamentali.
La violenza fisica o l’incitamento alla violenza nei confronti degli altri non sono accettati. Non sono accettati, né fisicamente né online, sia durante un’azione che in altre situazioni, il comportamento discriminatorio, il linguaggio o il comportamento che esibiscono il razzismo, il sessismo, l’antisemitismo, l’islamofobia, l’omofobia, il pregiudizio rispetto alla disabilità (abilismo), la discriminazione di classe, il pregiudizio rispetto all’età (ageismo), il linguaggio di odio (hate speech) e tutte le altre forme di oppressione e discriminazione, incluso il linguaggio offensivo nei confronti degli altri.
Riconosciamo anche che siamo esseri complessi ed esibiamo molte parti diverse di noi stessi in tempi diversi ed in circostanze diverse. Ad esempio, a volte potremmo essere premurosi, altre volte giudicanti ed altre volte negligentemente reattivi. Alcune di quelle parti sono parti di noi che siamo felici di avere, ed altre sono parti con cui stiamo lottando, o della cui esistenza non siamo nemmeno consapevoli fino a quando non si sono rivelate. Con questa conoscenza, ci avviciniamo l’un l’altro da un luogo di compassione e ci incoraggiamo a vicenda ad aumentare la nostra consapevolezza di noi stessi.